Sulle tracce degli Etruschi: 500 km di ciclovia da Spina a Populonia
Questa nuova ciclovia, lunga oltre 500 km, collega Spina a Populonia, dal mare Adriatico al mare Tirreno. Il progetto è stato sviluppato dal gruppo di Ciclo-escursionismo della sezione CAI di Bologna Mario Fantin, con il desiderio di unire il piacere di un viaggio in MTB alla riscoperta della cultura nascosta tra le montagne del nostro Appennino Tosco-Emiliano.
Eistono già due percorsi che hanno come tema gli Etruschi: uno da Artimino a Marzabotto, realizzato dalla Associazione sportiva culturale “La via degli Etruschi” e un secondo, ben più corposo, descritto nel libro “La Via etrusca del Ferro”, da Spina all’isola d’Elba con autori G. Bracci e M. Parlanti; entrambi studiati per escursionisti a piedi. Noi, avendo la necessità di rivedere il tracciato in funzione della percorribilità ciclistica, abbiamo dovuto riprogettarlo seguendo solo parzialmente il filone storico. E’ stato ideato un percorso che, pur toccando i luoghi più significativi dei passaggi della civiltà Etrusca sul territorio padano e toscano, ha tenuto altresì conto della ricchezza museale esistente e della qualità dei reperti e ritrovamenti storici del territorio. Rispetto alle precedenti vie escursionistiche già esistenti sullo stesso tema, sono state variate le mete, gli itinerari ed anche il titolo, che è diventato “Sulle tracce degli Etruschi da Spina a Populonia” .
La parte centrale di questo percorso – da MARZABOTTO ad ARTIMINO – è stata la musa ispiratrice di tutto il progetto. Nata da una idea di un nostro socio Simone Grassi come tesi di esame per il suo corso di Istruttore AMI; successivamente è stata condivisa con il CAI, prontamente recepita e testata sul campo a maggio 2017, affinchè potesse diventare parte di un progetto molto più ampio.
Il progetto
Questa ciclovia – da SPINA a POPULONIA – intende risvegliare l’interesse per l’archeologia proponendo il rilancio dei musei e dei siti archeologici di cui l’Italia è piena; il percorso si distingue dalle diffusissime via di pellegrinaggio che hanno un’impostazione prevalentemente religiosa e naturalistica, puntando l’attenzione maggiormente sugli elementi storico-culturali. La ciclovia è realizzata tra l’Emilia-Romagna e Toscana, su terreni senza particolari difficoltà tecniche (la parte centrale appenninica è la più impegnativa), per un totale di oltre 500 km percorribili in una decina di giorni. Il tracciato – per la conformazione del territorio tecnicamente diverso tra la prima, la seconda e terza parte – può essere diviso in 3 tratti e praticato in tempi diversi e da utenti con diversa tipologia di bicicletta grazie all’accessibilità in più punti della rete ferroviaria locale. Abbiamo deciso di non effettuare una segnaletica specifica sia per non appesantire il nostro territorio di ulteriori segni e sia perché non lo abbiamo ritenuto essenziale ai fini dell’orientamento in quanto il percorso si svolge quasi sempre su viabilità minore e sentieristica CAI già esistente. In futuro verrà realizzata anche una cartografia “turistica”, contenente la traccia del percorso con l’indicazione dei musei, di altri punti di interesse, di ristori, pernottamenti ed informazioni storiche, oltre a pagine specifiche sul sito internet del CAI e CICLO-CAI e specifiche brochure. Vorremmo che questa ciclovia – così come nel percorso indicato – fosse disponibile a tutti e potesse diventare un motore utile per lo sviluppo del territorio, dando altresì un senso diverso alla parola cicloescursionismo di cui il CAI è promotore.
La 1° parte del percorso: da Spina a Marzabotto
Questo tratto sviluppato in collaborazione con il CAI di Argenta si svolge in pianura su piste ciclabili e strade asfaltate secondarie a bassa intensità di traffico ed è privo di difficoltà tecniche. Si tratta di un’escursione itinerante di 3 giorni che si può effettuare con bici da cicloturismo, e-bike, gravel, MTB con borse laterali. Il percorso parte da Comacchio (visita al nuovo Museo Delta Antico), Ferrara (visita al Museo Archeologico Nazionale), Villanova di Castenaso (visita al MUV Museo Villanoviano), Bologna, per poi raggiungere Marzabotto (visita al Museo Nazionale Etrusco e Necropoli).
Totale km 150 circa, dislivello 450 mt; difficoltà TC/TC
La 2° parte del percorso: da Marzabotto ad Artimino
Si svolge in territorio appenninico ed è la parte più impegnativa di tutta la Ciclovia perché oltre all’allenamento fisico, richiede un minimo di conoscenza della tecnica di guida della MTB in quanto si pedala prevalentemente su sentieri boschivi e strade sterrate attraversando la catena della Calvana per poi scendere fino a Prato. La tratta è di 3 giorni e si effettua esclusivamente in MTB e bagaglio nello zaino o bikepacking. Il percorso parte da Marzabotto (visita al Museo Nazionale Etrusco eNecropoli) per raggiungere il Bacino del Brasimone; Montepiano, Altopiano della Calvana, Monte Maggiore, Prato; con arrivo finale ad Artimino (Parco Archeologico Carmignano).
Totale km. 130 circa, dislivello +3200; difficoltà BC/MC
La 3° parte del percorso: da Artimino a Populonia
La terza parte è tecnicamente meno impegnativa anche se in realtà è la più lunga e risente dei tipici saliscendi toscani; è da farsi necessariamente in 4-5 giorni. Il percorso attraversa l’Empolese e si inoltra nelle colline Metallifere, territorio selvaggio caratterizzato dalla ridottissima presenza antropica, inseguendo le tracce etrusche verso Volterra, per terminare poi sul mare, nel Parco Archeologico di Baratti e Populonia.
Totale km. 205 circa, dislivello +4400; difficoltà MC/TC